Sintaxis del espacio de los complejos forenses de las ciudades de fundación romana en Italia y su influencia en el urbanismo de las fundaciones romanas en Hispania hasta época Julio-Claudia

dc.contributor
Universitat Autònoma de Barcelona. Departament de Ciències de l'Antiguitat i de l'Edat Mitjana
dc.contributor.author
Canino, Dario
dc.date.accessioned
2019-09-18T05:50:15Z
dc.date.available
2019-09-18T05:50:15Z
dc.date.issued
2019-03-11
dc.identifier.isbn
9788449086298
en_US
dc.identifier.uri
http://hdl.handle.net/10803/667484
dc.description.abstract
La ricerca consente una conoscenza più approfondita dei complessi forensi: delle loro fasi edilizie, della loro evoluzione, delle loro funzioni e delle architetture più significative che si trovano al loro interno. Si attesta come il foro prenda forma in base alle esigenze della città in quel determinato momento in cui esiste. Si configura come un’entità, di certo caratterizzata da una più o meno variabile forma di monumentalità ma allo stesso tempo pronta ad adattarsi a ciò di cui i suoi fruitori hanno bisogno e ad esprimere ciò che i suoi costruttori (intesi come finanziatori) intendono comunicare. Sin dall’inizio, lo spazio forense si caratterizza per la varietà di funzioni che può ospitare, una peculiarità che lo distingue non solo come realtà di valore architettonico ma che gli fornisce anche un grande valore antropologico. Il foro costituiva il centro politico-religioso urbano, ma anche il luogo di mercato e di svolgimento di eventi e spettacoli pubblici. Progressivamente, però, si svolse il trasferimento di alcune funzioni, ossia quelle relative agli spettacoli ludici e quelle commerciali, in modo tale da isolare le funzioni amministrative e cultuali, conferendo ad esse sempre maggiore rilievo. Questo isolamento ha trovato come tipica espressione architettonica quella del complesso forense concepito come un monumento unitario e non più come un aggregato di strutture diverse e connesse tra loro in vario modo. Il foro si trasforma da centro di convergenza e di guida della vita economico-sociale di tutto il territorio della civitas, in luogo dove risiede e si espone l’autorità. In definitiva, il foro isolato e monumentale è anche una conseguenza del venire meno della partecipazione attiva del popolo alla vita politico-amministrativa della città, che sarà gestita da magistrati locali scelti tra una sempre più ristretta cerchia di persone. Questo tipo di foro si sviluppò soprattutto nelle aree provinciali. L’argomento più rilevante del lavoro è certamente quello che riguarda i percorsi strutturali dei complessi forensi, i quali variano a seconda della natura stessa dei fora. Il tipo di sintassi spaziale adottato definisce il carattere del messaggio che il complesso forense intende trasmettere nel momento in cui ha preso forma (prima edificazione o ristrutturazione che sia). È possibile riconoscere due diverse tipologie: la prima, a percorso diretto; la seconda a percorsi biassiali bipolari. In genere, il messaggio è di natura cultuale nei casi dei fora a percorso diretto mentre è di natura politica, nel senso di rappresentazione della grandiosità dell’impero e della sua efficacia funzionale, nei casi dei percorsi biassiali e bipolari. A partire dall’età di Augusto, la morfologia urbana divenne uno strumento per mobilitare l’opinione pubblica e i percorsi istituiti all’interno dei complessi forensi, ma anche della città in generale, dovevano condurre al suo consenso. Dall’età augustea, dunque, l’analisi dei percorsi strutturali costituisce un elemento fondamentale nello studio dei complessi forensi. La ricostruzione dei rapporti tra gli spazi e, di conseguenza, dei percorsi necessari per raggiungerli è, infatti, direttamente correlata a necessità funzionali e a significati politico-culturali che non si potrebbero individuare con la semplice analisi architettonica. Il fenomeno dell’evergetismo è strettamente collegato con quello del culto imperiale che, seppure in misura variabile, ha interessato tutte le piazze delle città romane di età imperiale. Le sistemazioni iniziali delle città erano realizzate a spese dello stato mentre un reale processo di monumentalizzazione, in genere, non poteva avvenire finché non si fosse formata una élite capace di impegnarsi nel finanziamento di grandi imprese costruttive. La costruzione o la monumentalizzazione di un foro, inoltre, può essere strettamente correlata alla necessità di fornire alla città tutte le nuove strutture necessarie a seguito di un cambiamento di status giuridico.
en_US
dc.description.abstract
The research allows a more in-depth knowledge of the fora, about their construction phases, evolution, functions and most significant architectures which are located inside them. It attests how the forum takes shape according to the needs of the city at that moment in which it exists. It is configured as an entity, certainly characterized by a more or less variable form of monumentality, but at the same time, ready to adapt to what its users need and also to express what its builders (intended as financiers) intend to communicate. From the beginning the forum is characterized by various functions, a peculiarity that distinguishes it, not only as a reality of architectural value, but also provides great anthropological value. Certainly the forum constituted the urban political-religious center, but also the place of market and of events and public performances. Little by little, there is a transfer of some functions, namely, those related to ludic events and to commerce, in order to isolate the administrative function, giving it an increasingly greater importance. This isolation has found as a typical architectural expression, that of the forum conceived as a unitary monument and no longer as a set of different structures. The forum changes from a center of convergence and guidance of the economic and social life of the whole territory of the civitas, in a place where authority resides and exposes itself. The isolated and monumental forum is also a consequence of the disappearance of the active participation of the citizens in the political and administrative life of the city, which will be managed by local magistrates chosen from an increasingly narrow circle of people. This type of forum, conceived as a unitary complex, was developed mainly in the provincial areas. The most relevant topic of the work, concerns the structural paths of the fora. The type of spatial syntax adopted defines the character of the message that each forum intends to transmit when it takes shape (in its first construction or in its subsequent restructuring). It is possible to recognize two types of structural trajectories: the first, with a direct trajectory; the second with biaxial-bipolar trajectory. In general, the message is of a cultual type in the case of a direct trajectory, while it is of political nature in cases of biaxial-bipolar trajectories. From the time of Augustus, urban morphology became a useful tool to mobilize public opinion and even the internal paths of the fora had to lead to imperial consent. Therefore, from the Augustan age, the analysis of the structural paths is a fundamental element in the study of fora. In fact, the reconstruction of the relationships between the spaces and, consequently, the identification of the paths necessary to reach them, is directly related to functional needs and to political-cultural meanings that, generally, can not be identified with a simple architectural analysis. The phenomenon of the evergetism has involved all the Roman cities and it is a phenomenon closely related to that of the imperial cult that, although in varying degrees, has also interested all the squares of the Roman cities of the imperial era. The first structures in the fora were certainly built at the expense of the state, while a real process of monumentalization, in general, could not take place until an elite was formed, capable of engaging in the financing of large constructive companies. Furthermore, the construction or the monumentalisation of a forum can be closely linked to the need to provide the city with all the new structures necessary as a result of a change in legal status.
en_US
dc.format.extent
900 p.
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dc.format.mimetype
application/pdf
dc.language.iso
ita
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dc.publisher
Universitat Autònoma de Barcelona
dc.rights.license
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dc.rights.uri
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/
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dc.source
TDX (Tesis Doctorals en Xarxa)
dc.subject
AArqueologia romana
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dc.subject
Roman archaeology
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dc.subject
Urbanisme antic
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dc.subject
Urbanismo antiguo
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dc.subject
Ancient urbanism
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dc.subject
Sintaxi de l'espai
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Sintaxis del espacio
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Spatial syntax
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Ciències Humanes
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Sintaxis del espacio de los complejos forenses de las ciudades de fundación romana en Italia y su influencia en el urbanismo de las fundaciones romanas en Hispania hasta época Julio-Claudia
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info:eu-repo/semantics/doctoralThesis
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info:eu-repo/semantics/publishedVersion
dc.subject.udc
90
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dc.contributor.authoremail
caninodario@gmail.com
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dc.contributor.director
Guitart i Duran, Josep
dc.contributor.director
Migliorati, Luis
dc.embargo.terms
cap
en_US
dc.rights.accessLevel
info:eu-repo/semantics/openAccess


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