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Tumbas de gigantes
Giants tombs
Tombes de giegants
Edad de Bronce
Sardinian Bronze Age
Edat del Bronce
Cerdeña
Cerdenya
Le tombe di giganti di Is Lapideddas (Gonnosnò-OR). Archeologia della morte di una comunità nuragica
[Barcelona] :
Universitat Autònoma de Barcelona,
2016
Accés lliure
http://hdl.handle.net/10803/385725
cr |||||||||||
AAMMDDs2016 sp ||||fsm||||0|| 0 ita|c
9788449059124
Pische, Alessandra,
autor
1 recurs en línia (560 pàgines)
Tesi
Doctorat
Universitat Autònoma de Barcelona. Departament d'Antropologia Social i de Prehistòria
2016
Universitat Autònoma de Barcelona. Departament d'Antropologia Social i de Prehistòria
Tesis i dissertacions electròniques
Risch, Roberto,
supervisor acadèmic
Rihuete Herrada, Cristina,
supervisor acadèmic
TDX
Questa tesi di dottorato analizza le 4 tombe di giganti di Is Lapideddas (Gonnosnò-OR) combinando due tipologie di studio differenti: archeologia e antropologia. Le sepolture, datate al Bronzo recente secondo datazioni radiocarboniche (1391-1228 cal BC), sono ubicate in un’area in cui sono presenti altre strutture sepolcrali quali fosse a inumazione primaria e secondaria. Il riesame degli studi antropologici in Italia e, soprattutto, in Sardegna ha evidenziato l’uso di due campi d’indagine principali (antropometria e morfometria) per delineare la storia antica del territorio e il suo popolamento. I dati relativi agli studi antropologici dell’età del Bronzo in Sardegna si riferiscono, in particolare, alle ossa considerate più diagnostiche (quali cranio e ossa lunghe) trascurando l’analisi d’insieme dei reperti ossei e dei corredi associati e portando alla generale accettazione delle caratteristiche morfometriche e morfologiche come base fondamentale per il riconoscimento di un determinato gruppo sociale. Il successivo riesame dei contesti archeologici dell’età del Bronzo ha permesso di cogliere gli aspetti peculiari e la scansioni cronologiche di uno dei periodi più articolati della protostoria sarda. L’analisi verte principalmente su contesti con chiara indicazione stratigrafica e, attraverso il solo utilizzo degli indicatori materiali, si osserva lo sviluppo dei diversi periodi secondo elementi di continuità e cambiamento evidenziati per ciascuna fase. L’analisi cronologica e, in particolare l’uso della cronologia assoluta, si rivela fondamentale per il corretto inquadramento cronologico relativo allo sviluppo della “civiltà nuragica”. L’applicazione di nuovi metodi d’indagine (quali la somma delle probabilità e la statistica bayesiana) appare indispensabile nel riesame delle datazioni radiocarboniche dell’età del Bronzo permettendo di comprendere meglio formazione e sviluppo del periodo analizzato. La comprensione di una comunità nuragica come quella di Is Lapideddas non può prescindere, inoltre, dall’analisi delle emergenze archeologiche e dell’ambiente naturale che caratterizzano profondamente l’isola. In relazione alle manifestazioni funerarie, particolare rilievo viene dato alle tombe di giganti che appaiono, al pari dei nuraghi, il monumento più rappresentativo della “civiltà nuragica”. L’analisi delle tombe di Is Lapideddas, dal punto di vista architettonico, rivela l’importanza di queste costruzioni dal punto di vista sociale e religioso. L’analisi dei reperti ossei umani appare fondamentale per la comprensione dei gruppi sociali qui sepolti. I reperti analizzati presentano un grado di conservazione molto vario che riflettono i danneggiamenti subiti dalle sepolture nel corso del tempo. Solo a partire dai reperti ossei della tomba 4 è stato possibile definire le modalità di deposizione dei defunti all’interno della camera funeraria, che avveniva utilizzando principalmente l’inumazione primaria. La presenza delle fosse a inumazione secondaria (una delle quali datata anch’essa al Bronzo recente: 1380-1276 cal BC) appare indicativa dello svuotamento periodico delle sepolture per far posto a nuove inumazioni.
Lo studio dei reperti ossei umani delle 4 sepolture si concentra principalmente sugli aspetti basici della ricostruzione paleo-demografica quali analisi del Numero Minimo di Individui, stima del sesso e dell’età alla morte della popolazione inumata. Tali aspetti si rivelano fondamentali per la comprensione dell’uso e del rituale praticato. L’analisi mostra, sempre con particolare riferimento alla tomba 4, la presenza di tutte le categorie biologiche analizzate evidenziando come la sepoltura fosse destinata ai membri di tutta la comunità senza eccezioni: la presenza di feti e di individui appena nati sottolinea la non esclusione di alcuni individui in rapporto all’età. In relazione al sesso si evidenzia la preponderanza degli individui femminili che potrebbe essere messa in relazione sia ai problemi legati alla gravidanza e al parto sia alla mobilità di parte della popolazione (in particolare maschile) per motivi diversi (transumanza, commercio, etc.). L’ultima parte prende in considerazione i dati osteometrici, i caratteri epigenetici e le condizioni di vita e salute della popolazione inumata.
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