Le tombe di giganti di Is Lapideddas (Gonnosnò-OR). Archeologia della morte di una comunità nuragica

dc.contributor
Universitat Autònoma de Barcelona. Departament d'Antropologia Social i de Prehistòria
dc.contributor.author
Pische, Alessandra
dc.date.accessioned
2016-06-14T09:49:12Z
dc.date.available
2016-06-14T09:49:12Z
dc.date.issued
2016-02-02
dc.identifier.isbn
9788449059124
dc.identifier.uri
http://hdl.handle.net/10803/385725
dc.description.abstract
Questa tesi di dottorato analizza le 4 tombe di giganti di Is Lapideddas (Gonnosnò-OR) combinando due tipologie di studio differenti: archeologia e antropologia. Le sepolture, datate al Bronzo recente secondo datazioni radiocarboniche (1391-1228 cal BC), sono ubicate in un’area in cui sono presenti altre strutture sepolcrali quali fosse a inumazione primaria e secondaria. Il riesame degli studi antropologici in Italia e, soprattutto, in Sardegna ha evidenziato l’uso di due campi d’indagine principali (antropometria e morfometria) per delineare la storia antica del territorio e il suo popolamento. I dati relativi agli studi antropologici dell’età del Bronzo in Sardegna si riferiscono, in particolare, alle ossa considerate più diagnostiche (quali cranio e ossa lunghe) trascurando l’analisi d’insieme dei reperti ossei e dei corredi associati e portando alla generale accettazione delle caratteristiche morfometriche e morfologiche come base fondamentale per il riconoscimento di un determinato gruppo sociale. Il successivo riesame dei contesti archeologici dell’età del Bronzo ha permesso di cogliere gli aspetti peculiari e la scansioni cronologiche di uno dei periodi più articolati della protostoria sarda. L’analisi verte principalmente su contesti con chiara indicazione stratigrafica e, attraverso il solo utilizzo degli indicatori materiali, si osserva lo sviluppo dei diversi periodi secondo elementi di continuità e cambiamento evidenziati per ciascuna fase. L’analisi cronologica e, in particolare l’uso della cronologia assoluta, si rivela fondamentale per il corretto inquadramento cronologico relativo allo sviluppo della “civiltà nuragica”. L’applicazione di nuovi metodi d’indagine (quali la somma delle probabilità e la statistica bayesiana) appare indispensabile nel riesame delle datazioni radiocarboniche dell’età del Bronzo permettendo di comprendere meglio formazione e sviluppo del periodo analizzato. La comprensione di una comunità nuragica come quella di Is Lapideddas non può prescindere, inoltre, dall’analisi delle emergenze archeologiche e dell’ambiente naturale che caratterizzano profondamente l’isola. In relazione alle manifestazioni funerarie, particolare rilievo viene dato alle tombe di giganti che appaiono, al pari dei nuraghi, il monumento più rappresentativo della “civiltà nuragica”. L’analisi delle tombe di Is Lapideddas, dal punto di vista architettonico, rivela l’importanza di queste costruzioni dal punto di vista sociale e religioso. L’analisi dei reperti ossei umani appare fondamentale per la comprensione dei gruppi sociali qui sepolti. I reperti analizzati presentano un grado di conservazione molto vario che riflettono i danneggiamenti subiti dalle sepolture nel corso del tempo. Solo a partire dai reperti ossei della tomba 4 è stato possibile definire le modalità di deposizione dei defunti all’interno della camera funeraria, che avveniva utilizzando principalmente l’inumazione primaria. La presenza delle fosse a inumazione secondaria (una delle quali datata anch’essa al Bronzo recente: 1380-1276 cal BC) appare indicativa dello svuotamento periodico delle sepolture per far posto a nuove inumazioni. Lo studio dei reperti ossei umani delle 4 sepolture si concentra principalmente sugli aspetti basici della ricostruzione paleo-demografica quali analisi del Numero Minimo di Individui, stima del sesso e dell’età alla morte della popolazione inumata. Tali aspetti si rivelano fondamentali per la comprensione dell’uso e del rituale praticato. L’analisi mostra, sempre con particolare riferimento alla tomba 4, la presenza di tutte le categorie biologiche analizzate evidenziando come la sepoltura fosse destinata ai membri di tutta la comunità senza eccezioni: la presenza di feti e di individui appena nati sottolinea la non esclusione di alcuni individui in rapporto all’età. In relazione al sesso si evidenzia la preponderanza degli individui femminili che potrebbe essere messa in relazione sia ai problemi legati alla gravidanza e al parto sia alla mobilità di parte della popolazione (in particolare maschile) per motivi diversi (transumanza, commercio, etc.). L’ultima parte prende in considerazione i dati osteometrici, i caratteri epigenetici e le condizioni di vita e salute della popolazione inumata.
dc.description.abstract
This doctoral thesis analyzes the four giants tombs of Is Lapideddas (Gonnosnò-OR) and combines two different types of studies: archeology and anthropology. The burials are date back to the Bronze Age according to radiocarbon dating (1391-1228 cal BC); they are located in an area where other burial structures (as pit-graves) are used for primary and secondary inhumation. The review of anthropological studies in Italy, and primarily, in Sardinia, highlights the use of anthropometry and morphometry to describe the ancient history of an area and its population. Data on anthropological studies from the Bronze Age in Sardinia relate in particular to diagnostic bones (such as the skull and long bones) and neglect the overall analysis of bone specimens and the grave goods within: this has led to the general acceptance of morphometric and morphologic characteristics as the fundamental basis for recognition of a particular social group. The next review of the archaeological contexts of the Bronze Age has allowed us to capture the unique aspects and chronological phases of one of the most articulate periods of the recent prehistory of Sardinia. The analysis focuses mainly on contexts clearly indicating stratigraphies and, through the sole use of material indicators, we observe the development of the different periods according to elements of continuity and change highlighted in each step. The chronological analysis and, in particular, the use of absolute chronology, is crucial for the correct chronology of the development of "Nuragic civilization". The application of new methods of investigation (such as the sum of the probabilities and Bayesian statistics) is essential in the review of radiocarbon datings of the Bronze Age and allow a better understanding of the formation and development of the reporting period. The understanding of a Nuragic community like the one buried in Is Lapideddas graves cannot ignore the analysis of archaeological and natural environments that deeply characterize the island. In relation to the funeral manifestations, particular emphasis is given to the giants tombs that appear, like “nuraghi”, the most representative monument of the "Nuragic civilization". The analysis of Is Lapideddas graves, from an architectural point of view, reveals the importance of these buildings to social and religious relations. The analysis of human bone remains is fundamental to the understanding of social groups buried here. The findings have a varied degree of preservation reflecting the damage suffered by the graves over time. Only from the bone remains of Tomb 4 has it been possible to define the mode of deposition of the deceased in the burial chamber, which was done mainly using primary inhumation. The presence of pit-graves for secondary deposition (one of which also dated to the Bronze Age: 1380-1276 cal BC) appears indicative of the periodic emptying of the graves for new burials. The study of human bone remains of the four graves focuses primarily on the basic aspects of the reconstruction of paleo-demographic analysis such as the Minimum Number of Individuals, sex and age at death estimation of the population buried. These aspects are fundamental to the understanding of their use and the rituals practiced there. The analysis shows, always with particular reference to the Tomb 4, the presence of all biological categories and highlights how the burial was used for members of the community without exception: the presence of fetuses and newborn individuals emphasize the inclusion of individuals despite their age. Regarding sex, the preponderance of females may be related to problems due to pregnancy, childbirth or the mobility of the population (especially males) for different reasons such as transhumance, trade, etc. The last part takes into account osteometric data, epigenetic characters and the paleopathology aspects.
dc.format.extent
560 p.
dc.format.mimetype
application/pdf
dc.language.iso
ita
dc.publisher
Universitat Autònoma de Barcelona
dc.rights.license
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dc.rights.uri
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/es/
*
dc.source
TDX (Tesis Doctorals en Xarxa)
dc.subject
Tumbas de gigantes
dc.subject
Giants tombs
dc.subject
Tombes de giegants
dc.subject
Edad de Bronce
dc.subject
Sardinian Bronze Age
dc.subject
Edat del Bronce
dc.subject
Cerdeña
dc.subject
Cerdenya
dc.subject.other
Ciències Humanes
dc.title
Le tombe di giganti di Is Lapideddas (Gonnosnò-OR). Archeologia della morte di una comunità nuragica
dc.type
info:eu-repo/semantics/doctoralThesis
dc.type
info:eu-repo/semantics/publishedVersion
dc.subject.udc
90
dc.contributor.authoremail
limpiskitz@yahoo.it
dc.contributor.director
Risch, Roberto
dc.contributor.codirector
Rihuete Herrada, Cristina
dc.embargo.terms
cap
dc.rights.accessLevel
info:eu-repo/semantics/openAccess


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